NOTE MINIME PER UMA TEORIA GIURIDICA DEI BENI COMUNI

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ISSN: 2179-7943
Editor Chefe: Carlos Luiz Strapazzon
Início Publicação: 29/06/2000
Periodicidade: Quadrimestral
Área de Estudo: Direito

NOTE MINIME PER UMA TEORIA GIURIDICA DEI BENI COMUNI

Ano: 2011 | Volume: 12 | Número: 2
Autores: Alberto Lucarelli
Autor Correspondente: Alberto Lucarelli | [email protected]

Palavras-chave: Privatizzazione, Beni pubblici, Beni comuni.

Resumos Cadastrados

Resumo Português:

La trasformazione dello Stato sociale, il progressivo deterioramento e depauperamento delle risorse comuni, la ‘privatizzazione’ dei beni pubblici (dismissione e gestione privatistica) e il conseguente indebolimento dei diritti fondamentali a essi riconducibili, rende necessaria una riflessione giuridica sui beni comuni o risorse comuni, da svolgere all’interno di un quadro politico-istituzionale, in grado di fissare principi e regole. Fintanto che lo Stato ha gestito i beni pubblici di sua proprietà non risultava di immediata necessità distinguere i beni comuni dai beni pubblici. Il problema sorge allorquando la gestione passa progressivamente a soggetti privati e alle istituzioni pubbliche rimane unicamente la mera titolarità del bene. Occorre evitare localismi e regionalismi; occorre evitare la realizzazione di tanti governi dei beni comuni, che contribuirebbero a frammentare ulteriormente la tutela dei diritti fondamentali. Questo sarebbe un errore imperdonabile e irreparabile, per il quale saremo tutti chiamati a rispondere verso le generazioni future. Ricordiamoci che efficienza e qualità nel governo dei beni comuni significano tutela della salute, dell’ambiente, dell’occupazione, nel rispetto dei principi della dignità, della giustizia sociale e della solidarietà.



Resumo Inglês:

The transformation of the welfare state, the progressive deterioration and depletion of common resources, the ‘privatization’ of public goods (private management and disposal) and the consequent weakening of fundamental rights related to them, requires a legal reflection on the common property or common resources, to take place within a political-institutional framework, able to establish principles and rules. As long as the state has managed the public assets as its properties was not necessary to distinguish the common goods from public goods. The problem arises when management passes gradually to private sector and to the public institutions rests only the mere ownership of the assets. We must avoid localism and regionalism, and we must avoid the creation of many governments of the common good, that would help to further fragment the protection of fundamental rights. This would be an unforgivable mistake and irreparable damage, for which we are all called to respond to future generations. We should remember that efficiency and quality in the government of the commom good means health, environment, employment, according to the principles of dignity, social justice and solidarity.